Di seguito troverete una riflessione al vangelo della XXV Domenica del Tempo Ordinario di don Gianvito Sanfilippo, se preferite potete scaricare il file audio.
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Noi siamo la vigna di cui Dio si prende cura, e a nostra volta, come battezzati, riceviamo da Lui una vigna da proteggere e nella quale lavorare, ovvero, persone la cui salvezza eterna dipende dalla nostra sollecitudine pastorale. Tale importante consegna può avvenire a qualunque età, e consiste, anzitutto, nella testimonianza di una vita in cui traspare la vittoria di Cristo sulla morte, attraverso il perdono reciproco, l’allegria, l’amore vicendevole e l’obbedienza al Padre. Dio ci circonda, poco a poco, di una corona di fratelli e sorelle la cui fede si alimenta della nostra fede, per essi ci chiede di “perdere la vita” amandoli così come sono, come Cristo ha amato noi quand’eravamo suoi nemici. Questa preziosa missione è personale, ma anche di ogni famiglia e di ogni comunità cristiana. In questi mesi estivi, è stata vissuta, in modo veramente singolare, da circa dodicimila ragazzi e ragazze, seminaristi e presbiteri inviati in tutto il mondo ad annunciare il Vangelo, due a due, per una settimana, vivendo senza soldi, né alloggio, né cellulare, con i soli vestiti che indossavano, dormendo spesso all’aperto. Hanno offerto a Cristo di stare all’ultimo posto, accettando scomodità e rifiuto, per la salvezza di chi, non riconoscendoli, non li ha accolti. Cosa non fa il Signore, anche oggi, per raggiungere ogni uomo col suo amore.
Fonte: Radio Vaticana