Di seguito troverete una riflessione al vangelo della XXIV Domenica del Tempo Ordinario di don Gianvito Sanfilippo, se preferite potete scaricare il file audio.
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Pietro interroga il Signore: “Quante volte dovrò perdonare un mio fratello quando pecca contro di me?”. Gesù risponde: ”Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette”, cioè, sempre. Questa risposta perentoria c’imbarazza, forse, oppure c’innervosisce. Il Maestro, infatti, motiva quest’affermazione facendo riflettere l’uditorio sulla sproporzione fra le colpe perdonateci da Dio e quelle che dovremmo perdonare al prossimo. Ma non tutti condividono quest’analisi, perché capita di sentire dichiarare: “Io quest’errore non l’avrei commesso, non si può cadere così in basso!”. Si tratta di miopia spirituale, di scarsa conoscenza di se stessi. Chiunque in realtà, senza l’aiuto della grazia divina, può diventare preda di tentazioni irrefrenabili, di demoni che inducono a peccati anche molto gravi, pur senza averne l’intenzione. Le cronache di una società dimentica di Dio ce ne danno l’amara conferma ogni giorno. Lo Spirito Santo c’invita a ricorrere alla Sua protezione onnipotente, abitando in noi con la catechesi, l’ascolto della Parola, i sacramenti, ovvero, la vita nella comunità cristiana. Quando un fratello pecca contro di noi, ricordiamoci della misericordia ricevuta, sapendo che la causa prima del male è, anzitutto, il diavolo; il perdono offerto agli altri sarà rivolto a noi nel Giudizio finale.
Fonte: Radio Vaticana